| 
 
                      
                      > Isola
                      > L'ambiente naturale > La Flora 
 
                       
                       
                         
                           |  | 
                           
                            | 
                           
                           La Pineta | 
                           
                            |  
                     
                   
                  
                   
                     Tra le specie di conifere più diffuse
                     sull’isola, trovano un posto di rilievo il
                      pino domestico e
                     il pino d’Aleppo. 
                     Il primo lo si può ritrovare sparso in
                     diverse località dell’isola, in zone di
                      rimboschimento
                     realizzate del 1930 nelle località: Canale di Pitticheddu,
                     Cala Vinagra, Spalmatore, Gabbie. 
                     Il pino d’Aleppo
                     (pinus halepensis) è una specie indigena che cresceva
                     spontaneamente nella costa meridionale della Sardegna. Ma
                     solo sull’isola di San Pietro e in alcune zone intorno al
                     golfo di Porto Pino formava una vegetazione boschiva. 
                     
                       
                     
                     La sua presenza e diffusione non può passare
                     
                      inosservata: i boschetti di questa straordinaria specie
                     mediterranea attirano infatti l’attenzione per la 
                     luminosità del verde e la formazione
                     caratteristica delle fronde che si sviluppano adattandosi
                     alla  forza del vento assumendo forme e portamenti diversi,
                     variamente ramificati, ma sempre eleganti e luminosi. 
                     È il
                     più mediterraneo tra le specie di  Pinus della
                     nostra flora, è indifferente al tipo di suolo, ha necessità
                     di una  grande quantità
                     di luce e cresce e vegeta spontaneamente su tutta l’isola;
                     si difende molto bene dal vento e dalla salsedine che
                     investe le sue fronde durante i giorni in cui i venti del
                     versante occidentale (ponente, libeccio, maestrale)
                     frustano impietosamente le coste e i dirupi dell’isola. 
                     
                       
                     Nelle zone interne e più riparate si
                     sviluppa e cresce ad altezze discrete, formando delle
                     proprie e vere  pinete come quella che copre con superba
                     bellezza la zona intorno al  Bricco di Guardia dei Mori,
                     in passato molto più estesa. 
                     Sotto l’ombra dei suoi rami si
                     sviluppano altre forme arbustive della macchia come il
                     lentischio , la
                     fillirea, l’oleastro
                     (ovivastru), formando folte aggregazioni di colore che
                     rendono il paesaggio ricco di contrasti cromatici. È una
                      
                     pianta termofila, resiste alle alte temperature, si
                     sviluppa indifferentemente sui pianori o sui costoni in
                     forte pendenza, utilizzando in maniera ottimale le risorse
                     di ancoraggio del suo esteso e robusto
                      apparato radicale. 
                     
                       
                     Il
                     
                     pregio del legno che si ottiene da
                     questo albero è noto fin dall’antichità. Fu utilizzato sia
                     dai Fenici che dai Romani e più recentemente dai
                      maestri
                     d’ascia tabarchini per la costruzioni di parti delle
                     imbarcazioni. 
                     
                     Le disposizioni Regie del 1755, successive all’avvenuto
                     passaggio della Sardegna sotto il Regno Sabaudo, che
                      
                     proibivano l’estrazione di tavole ed altro legname, se
                     non a chi in possesso di apposite licenze, fanno
                     comprendere l’importanza economica che quest’albero
                     ricopriva. 
                     Il pino d’Aleppo fiorisce da Marzo a
                     Maggio e successivamente  fruttifica con i tipici coni che
                     raggiungono al massimo la lunghezza di 12 cm su
                      peduncoli
                     spesso ricurvi verso il basso. Le foglie aghiformi sono
                     sempre  appaiate e lunghe dai 6 ai 15 cm. La corteccia è di
                     colore grigio argenteo, l’altezza quasi sempre modesta, può
                     raggiungere eccezionalmente 1 20 metri. 
                     
                       
                     
                     Le  proprietà farmacologiche e il conseguente impiego
                     terapeutico erano già note ai Romani: Ippocrate sollecitava
                     l’impiego di olio essenziale per  curare le infezioni
                     dell’apparato respiratorio. Le gemme, le foglie e la
                     corteccia contengono principi attivi con i quali si possono
                     preparare infusi e tisane la cui azione balsamica
                      riduce le
                     affezioni catarrali. L’essenza delle gemme viene molto
                     usata nella produzione di  profumi e nella fabbricazione di
                     
                     saponi. 
                  
                   
                   
                     
                    Fiori del Fico degli Otentotti
                  Lentischio (ventriscu)
                  Fillirea
                  Oleastro (ovivastru)
                  Pino d'Aleppo
                  Pino d'Aleppo con la sua chioma verde intenso
                  Le caratteristiche ramificazioni del Pino d'Aleppo
                  Giglio marino
                  Ginepro fenicio
 
                         
                       |