L'ISOLA

 

 

 

 

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Itinerari tematici sull'Isola

  

 

L'ISOLA PIU' A OVEST

(Durata: 2-3 ore, km: 30, Difficoltà: facile)

 

E’ l’itinerario più lungo e affascinante. Il percorso taglia l’isola di San Pietro da est a ovest e permette di esplorarne il cuore. Si effettua in auto. Partendo dal lungomare, di fronte al Monumento di Carlo Emanuele III, in direzione sud, si percorre corso Battellieri. Svoltando in via Roma e seguendo il perimetro del Palazzo Cavallera, si gira in viale Diaz, e poi ancora a destra.

Giunti in via Osservatorio Astronomico, si possono ammirare, a sinistra, le Saline, con esemplari di fenicotteri rosa, avocette e cavalieri d’Italia e, sulla destra, il Monumento ai Caduti.

Proseguendo per circa 2 km, alla prima rotonda, si svolta a destra, in direzione Capo Sandalo, percorrendo la Strada Provinciale 104 per circa 9 km. Lo scenario è caratterizzato da una folta vegetazione, su cui spicca il pino d’Aleppo, che aveva già destato l’attenzione del patriarca Tagliafico, e il ginepro fenicio. Durante il tragitto, l’attenzione del visitatore viene catturata dall’architettura locale, caratterizzata dal ripetersi di piccole case tinteggiate in bianco, con finestrelle colorate di verde e tetto spiovente a una sola falda: la baracca tabarchina.

Attraversando le regioni Gioia, Paradiso, Bocchette, Le Tanche, si arriva allo svincolo per Cala Vinagra, dove ha inizio l’Oasi naturalistica LIPU, che opera sull’isola da 1993 per salvaguardare il falco della regina, proveniente, nelle migrazioni, dal Madagascar. Proseguendo lungo la strada provinciale, s’incontra la bellissima Cala Fico, dove si intravedono i resti delle cave del XIX secolo. E’ una sorta di piccolo fiordo dai colori splendenti, in cui, scendendo con l’auto nel piazzale a destra, è possibile effettuare una sosta e prenotare una visita guidata presso l’Oasi.

Ritornando lungo la strada principale, si prosegue per Capo Sandalo, dove, da una stradina sulla sinistra, in zona militare, si raggiunge il Radiofaro, che, costruito nel 1864, ha rivestito grande importanza per i naviganti. Percorrendo la strada ancora per 1 km, si arriva in un grande piazzale. Fermandosi, si può effettuare una salutare passeggiata lungo il viale lastricato con belvedere, e, accompagnati da una guida esperta, percorrere i sentieri all’interno, dai quali ammirare lo splendido versante di Punta del Becco, sede del vecchio villaggio minerario.

 

 

 

IL BRICCO GUARDIA DEI MORI E LA GROTTA DI PUNTA DELLE OCHE

(Durata: 2 ore, Km: 12, Difficoltà: media)

E’ l’itinerario che permette di esplorare una parte interna dell’isola della costa nord, una zona quasi incontaminata, dove si possono osservare il Pulpito, il Bricco Guardia dei Mori e la grotta di Punta delle Oche. Partendo in auto, davanti al Monumento di Carlo Emanuele III, ci si dirige a destra, percorrendo tutto il lungomare. Arrivati all’incrocio (una rotonda) con la strada per La Punta (a destra), proseguire a sinistra, in via Salvo d’Acquisto, dritti fino all’incrocio dove, svoltando a destra della pescheria sull’angolo, si sale verso la strada che porta a Guardia dei Mori e Punta delle Oche. Arrivati nel piazzale della prima delle due mete, si può decidere di proseguire a piedi, per lasciarsi inebriare dai profumi della macchia mediterranea: il viale è fresco e ombroso grazie ai numerosi esemplari centenari di pini d’Aleppo. Percorrendo un sentiero lastricato in porfido, si arriva all’antica vedetta militare di Guardia dei Mori, il punto più alto dell’isola (211 m), che offre uno stupendo panorama a 360°. Proseguendo in auto (alcuni tratti di strada sono in sterrato) si raggiunge Punta delle Oche, della quale, camminando sulle rocce, si scorge l’ingresso della grotta, la più grande dell’isola. Si racconta che il marchese di Villamarina (antico proprietario dell’isola Piana, ora residence turistico privato) avesse fatto mettere un anello sulla roccia per ormeggiare la sua imbarcazione e trascorrere lì qualche ora di riposo pomeridiano. Proseguendo con l’auto si ritorna sulla strada che porta a Carloforte.

 

 

 

GALANZIERI E TONNAROTTI – IN ROTTA SULL’ISOLA

(Durata: 3 ore, Km: 11, Difficoltà: facile)

E’ l’itinerario che consente di capire i segreti degli antichi mestieri che hanno reso Carloforte fiorente a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Partendo dal Museo Civico di Carloforte, dove è possibile visitare la Sala della Tonnara e quella adiacente dei Galanzieri, percorrere in auto la cinta muraria verso nord; superare la Porta Leone e svoltare all’incrocio sulla sinistra, percorrendo la Strada Provinciale 101 in direzione La Punta. Dopo circa 1 km, svoltando sulla destra in direzione Tacca Rossa, seguendo la strada che porta fino al mare, è possibile sostare per qualche minuto nel piazzale davanti ai vecchi magazzini, in cui veniva stivata la galena. Qui, dove è presente la piccola spiaggia di Tacca Rossa, particolarmente affollata nei mesi estivi, è stato restaurato di recente un antico fortino della seconda guerra mondiale. Ritornando sulla provinciale, proseguire a destra per la località La Punta, distante circa 4 km.

La vegetazione, in questo tratto di strada, si presenta bassa, a gariga, a causa della scarsità di acqua e del forte vento di maestrale. A partire dal mese di aprile, è possibile ammirare, ai bordi del manto stradale, piante di mirto, rosmarino e varietà di cisto, che rendono lo scenario ricco di colori. La strada che conduce al mare permette di godere di una vista meravigliosa dell’Isola Piana e dell’Isolotto dei Ratti, a destra; e da lontano l’isolotto calcareo di Pan di Zucchero, a sinistra. Arrivati al termine della strada, si può scegliere di visitare l’antico stabilimento della Tonnara, interessante esempio di archeologia industriale, dove, nei mesi di aprile e maggio si pratica ancora la pesca del tonno rosso.

 

 

 

LE SCULTURE DI MADRE NATURA

(Durata: 3 ore, Km: 20, Difficoltà: facile)

Concentrandosi nella scoperta dei siti a sud dell’isola, questo itinerario permette di esplorarne le numerose cale, caratterizzate da rocce in cui Madre Natura ha espresso tutta la sua fantasia e imprevedibilità.

Partendo dal Monumento di Carlo Emanuele III, percorrendo tutto corso Battellieri, si trova, a destra, l’Istituto Tecnico Nautico, che, sorto sull’area un tempo occupata dai magazzini del minerale, rappresenta un baluardo delle tradizioni marinare di Carloforte.

Svoltando obbligatoriamente a sinistra, si lasciano le Saline sulla destra. Dopo un piccolo dosso che mostra, a sinistra, il vecchio Fortino San Vittorio, edificato nel 1768 e trasformato in Stazione astronomica nel 1899, si percorre la Strada Provinciale 103, dove, sulla destra, si possono vedere le vasche delle Saline (78 ettari), oggi meta di fenicotteri rosa, avocette e cavalieri d’Italia, e, sulla sinistra, pietre di trachite nelle quali è scolpito il nome della spiaggia raggiungibile deviando nel punto in cui si trova la pietra segnale.

La prima spiaggia è quella del Giunco che ha la particolarità di avere un basso fondale per qualche centinaio di metri. Seguono la spiaggia di Girin e quella di Punta Nera, particolarmente indicate per famiglie con bambini al seguito. Dopo una lunga passeggiata a piedi (bisogna lasciare l’auto nel parcheggio a lato della provinciale), si giunge alla spiaggia di Guidi. Circondata da una rigogliosa macchia mediterranea, presenta un incantevole scenario, che l’alternarsi delle maree rende sempre diverso.

Qualche centinaio di metri più avanti, svoltare a sinistra in direzione Bobba. Percorrendo un sentiero lastricato, si trova, a sinistra, l’ingresso per la spiaggia e un parcheggio; a destra, il sentiero conduce di fronte alle Colonne, dichiarate Monumento Nazionale nel 1993. Nonostante le mareggiate le abbiano private di alcune parti, se ne stanno lì come a controllare la costa e a difenderla dai numerosi natanti.

Proseguendo per la Strada Provinciale 103, s’incontra la spiaggia del Lucchese, importante dal punto di vista geomorfologico, per la presenza di un geyser fossile. Segue la spiaggia di Geniò, “generale” in dialetto.

Prima di immettersi nella Strada Provinciale 102, che porta alla spiaggia più grande di tutta l’isola, La Caletta, svoltare a sinistra e raggiungere La Conca, una vera e propria piscina naturale, che presenta una conformazione unicamente rocciosa e la grotta della Mezzaluna con falesie che si stagliano per ben quaranta metri a picco sul mare.

 

 

 Per ulteriori informazioni contattare il centro "A spasso per l'Isola" di Natalia Lapicca (Guida Turistica Regione Sardegna).

 

 

Il monumento in onore di Carlo Emanuele III°
Il Palazzo Cavallera sede dell'omonimo teatro
Le Saline di Carloforte
I fenicotteri dal piumaggio roseo
Avocetta
Cavaliere d'Italia
Il monumento ai Caduti
Il pino d'Aleppo
Pianta di Ginepro
La tipica baracca tabarchina
L'insenatura di Cala Vinagra
Il territorio dell'Oasi naturalistica LIPU
Il falco della regina
L'insenatura di Cala Fico
Capo Sandalo, il punto più a ovest d'Italia
Il Radiofaro di Capo Sandalo
Il viottolo che conduce al belvedere panoramico di Capo Sandalo
La punta del Becco sull'omonimo golfo
Il vecchio villaggio minerario del Becco
Il Pulpito
Il lungomare in direzione nord
Località "La Punta"
La vedetta militare di Guardia dei Mori
In avvicinamento verso la grotta di Punta delle Oche
La grotta di Punta delle Oche
L'entrata del Museo Civico di Carloforte
La Sala della Tonnara all'interno del Museo Civico
L'antica cinta muraria
La Porta Leone
In prossimità della spiaggia di Tacca Rossa
Vegetazione presente sulla strada in direzione "La Punta"
Pianta di Mirto
Pianta di Rosmarino selvatico
Pianta di Cisto
L'Isola Piana e l'isolotto dei Ratti
Lo stabilimento della Tonnara
Il tipico aspetto della costa meridionale dell'Isola
L'Istituto Tecnico Nautico intitolato a C. Colombo
La Stazione Astronomica nel fortino San Vittorio
La spiaggia del Giunco
La spiaggia del Girin
La spiaggia di Punta Nera
La spiaggia di Guidi
La spiaggia della Bobba
Le Colonne
La spiaggia del Lucchese
La spiaggia di Geniò
La spiaggia della Caletta
Le piscine naturali della Conca
La grotta della Mezzaluna
La scogliera della Mezzaluna
Le Colonne dopo la mareggiata del
gennaio 2010 che ne ha distrutto una parte
 

 

 

Testi estratti da "CARLOFORTE E L'ISOLA DI SAN PIETRO - Il Mediterraneo in miniatura" di 'Autori vari '

Alcune immagini prelevate da "CARLOFORTE, ISOLA DI SAN PIETRO - Il Mediterraneo in miniatura" di Antonio Torchia'

Cartina estratta una una pubblicazione edita da "LA VERDE ISOLA" (Associazione Operatori Turistici e dei servizi di Carloforte)

 

 

 

 

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