IL BRICCO GUARDIA DEI MORI E LA GROTTA DI PUNTA DELLE OCHE
(Durata: 2 ore, Km: 12, Difficoltà: media)
E’ l’itinerario che permette di
esplorare
una parte interna dell’isola della costa nord, una zona
quasi incontaminata, dove si possono osservare il
Pulpito,
il Bricco Guardia dei Mori e la grotta di Punta delle Oche.
Partendo in auto, davanti al Monumento di Carlo Emanuele III,
ci si dirige a destra, percorrendo tutto il
lungomare.
Arrivati all’incrocio (una rotonda) con la strada per
La Punta (a destra), proseguire a sinistra, in via Salvo
d’Acquisto, dritti fino all’incrocio dove, svoltando a
destra della pescheria sull’angolo, si sale verso la strada
che porta a Guardia dei Mori e Punta delle Oche. Arrivati
nel piazzale della prima delle due mete, si può decidere di
proseguire a piedi, per lasciarsi inebriare dai profumi
della macchia mediterranea: il viale è fresco e ombroso
grazie ai numerosi esemplari centenari di
pini d’Aleppo.
Percorrendo un sentiero lastricato in porfido, si arriva
all’antica vedetta militare di Guardia dei Mori, il punto
più alto dell’isola (211 m), che offre uno stupendo
panorama a 360°. Proseguendo in auto (alcuni tratti di
strada sono in sterrato) si raggiunge Punta delle Oche,
della quale, camminando sulle rocce, si scorge l’ingresso
della grotta, la più grande dell’isola. Si racconta che il
marchese di Villamarina (antico proprietario dell’isola
Piana, ora residence turistico privato) avesse fatto
mettere un anello sulla roccia per ormeggiare la sua
imbarcazione e trascorrere lì qualche ora di riposo
pomeridiano. Proseguendo con l’auto si ritorna sulla strada
che porta a Carloforte.
GALANZIERI E TONNAROTTI – IN ROTTA SULL’ISOLA
(Durata: 3 ore, Km: 11,
Difficoltà: facile)
E’ l’itinerario che consente di capire i
segreti degli antichi mestieri che hanno reso Carloforte
fiorente a partire dalla seconda metà del XIX secolo.
Partendo dal Museo Civico di Carloforte, dove è possibile
visitare la Sala della Tonnara e quella adiacente dei
Galanzieri, percorrere in auto
la cinta muraria verso nord;
superare la Porta Leone e svoltare all’incrocio sulla
sinistra, percorrendo la Strada Provinciale 101 in
direzione La Punta. Dopo circa 1 km, svoltando sulla destra
in direzione Tacca Rossa, seguendo la strada che porta fino
al mare, è possibile sostare per qualche minuto nel
piazzale davanti ai vecchi magazzini, in cui veniva stivata
la galena. Qui, dove è presente la piccola
spiaggia di Tacca Rossa,
particolarmente affollata nei mesi estivi, è stato
restaurato di recente un antico fortino della seconda
guerra mondiale. Ritornando sulla provinciale, proseguire a
destra per la località
La Punta, distante circa 4 km.
La vegetazione, in questo tratto di
strada, si presenta bassa,
a gariga, a causa della scarsità
di acqua e del forte vento di maestrale. A partire dal mese
di aprile, è possibile ammirare, ai bordi del manto
stradale, piante di mirto,
rosmarino e varietà di
cisto,
che rendono lo scenario ricco di colori. La strada che
conduce al mare permette di godere di una vista
meravigliosa dell’Isola Piana e dell’Isolotto dei Ratti, a
destra; e da lontano l’isolotto calcareo di Pan di
Zucchero, a sinistra. Arrivati al termine della strada, si
può scegliere di visitare l’antico
stabilimento della Tonnara,
interessante esempio di archeologia industriale,
dove, nei mesi di aprile e maggio si pratica ancora la
pesca del tonno rosso.
LE SCULTURE DI MADRE NATURA
(Durata: 3 ore, Km: 20, Difficoltà: facile)
Concentrandosi nella scoperta dei siti a
sud dell’isola, questo itinerario permette di
esplorarne le numerose cale,
caratterizzate da rocce in cui Madre Natura
ha espresso tutta la sua fantasia e imprevedibilità.
Partendo dal
Monumento di Carlo Emanuele III, percorrendo tutto corso Battellieri, si trova, a
destra, l’Istituto Tecnico Nautico, che, sorto sull’area un
tempo occupata dai magazzini del minerale, rappresenta un
baluardo delle tradizioni marinare di Carloforte.
Svoltando obbligatoriamente a sinistra, si
lasciano le Saline sulla destra. Dopo un piccolo dosso che
mostra, a sinistra, il vecchio Fortino San Vittorio,
edificato nel 1768 e trasformato in Stazione astronomica
nel 1899, si percorre la Strada Provinciale 103, dove,
sulla destra, si possono vedere le
vasche delle Saline (78
ettari), oggi meta di fenicotteri rosa,
avocette e
cavalieri d’Italia,
e, sulla sinistra, pietre di trachite nelle quali
è scolpito il nome della spiaggia raggiungibile deviando
nel punto in cui si trova la pietra segnale.
La prima spiaggia è quella del
Giunco che
ha la particolarità di avere un basso fondale per qualche
centinaio di metri. Seguono la spiaggia di
Girin e quella
di Punta Nera,
particolarmente indicate per famiglie con
bambini al seguito. Dopo una lunga passeggiata a piedi (bisogna lasciare l’auto nel parcheggio a lato della
provinciale), si giunge alla
spiaggia di Guidi. Circondata
da una rigogliosa macchia mediterranea, presenta un
incantevole scenario, che l’alternarsi delle maree rende
sempre diverso.
Qualche centinaio di metri più avanti,
svoltare a sinistra in direzione
Bobba. Percorrendo un
sentiero lastricato, si trova, a sinistra, l’ingresso per
la spiaggia e un parcheggio; a destra, il sentiero conduce
di fronte
alle Colonne, dichiarate
Monumento Nazionale nel
1993. Nonostante le mareggiate le abbiano
private di alcune parti,
se ne stanno lì come a controllare la costa e a
difenderla dai numerosi natanti.
Proseguendo per la Strada Provinciale 103,
s’incontra la spiaggia del Lucchese, importante dal punto
di vista geomorfologico, per la presenza di un
geyser
fossile. Segue la spiaggia di Geniò, “generale” in
dialetto.
Prima di immettersi nella
Strada
Provinciale 102, che porta alla spiaggia più grande di
tutta l’isola, La Caletta,
svoltare a sinistra e raggiungere La Conca,
una vera e propria piscina naturale,
che presenta una conformazione unicamente rocciosa e la
grotta della Mezzaluna con
falesie che
si stagliano per ben quaranta metri a picco sul mare.
Per
ulteriori informazioni contattare il centro "A spasso per
l'Isola" di Natalia Lapicca (Guida Turistica Regione
Sardegna).
Il monumento in onore di Carlo Emanuele III°
Il Palazzo Cavallera sede dell'omonimo teatro
Le Saline di Carloforte
I fenicotteri dal piumaggio roseo
Avocetta
Cavaliere d'Italia
Il monumento ai Caduti
Il pino d'Aleppo
Pianta di Ginepro
La tipica baracca tabarchina
L'insenatura di Cala Vinagra
Il territorio dell'Oasi naturalistica LIPU
Il falco della regina
L'insenatura di Cala Fico
Capo Sandalo, il punto più a ovest d'Italia
Il Radiofaro di Capo Sandalo
Il viottolo che conduce al belvedere panoramico di Capo Sandalo
La punta del Becco sull'omonimo golfo
Il vecchio villaggio minerario del Becco
Il Pulpito
Il lungomare in direzione nord
Località "La Punta"
La vedetta militare di Guardia dei Mori
In avvicinamento verso la grotta di Punta delle Oche
La grotta di Punta delle Oche
L'entrata del Museo Civico di Carloforte
La Sala della Tonnara all'interno del Museo Civico
L'antica cinta muraria
La Porta Leone
In prossimità della spiaggia di Tacca Rossa
Vegetazione presente sulla strada in direzione "La Punta"
Pianta di Mirto
Pianta di Rosmarino selvatico
Pianta di Cisto
L'Isola Piana e l'isolotto dei Ratti
Lo stabilimento della Tonnara
Il tipico aspetto della costa meridionale dell'Isola
L'Istituto Tecnico Nautico intitolato a C. Colombo
La Stazione Astronomica nel fortino San Vittorio
La spiaggia del Giunco
La spiaggia del Girin
La spiaggia di Punta Nera
La spiaggia di Guidi
La spiaggia della Bobba
Le Colonne
La spiaggia del Lucchese
La spiaggia di Geniò
La spiaggia della Caletta
Le piscine naturali della Conca
La grotta della Mezzaluna
La scogliera della Mezzaluna
Le Colonne dopo la mareggiata del
gennaio 2010 che ne ha distrutto una parte