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                      > Gente di Mare 
 
                       
                       
                         
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                           Cartine antiche | 
                           
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                  Fig. 1 – Carta della piazza di Carloforte e Isola di S. Pietro 
                    
                  Questa carta
                  manoscritta, acquerellata a colori, che illustra l’Isola di
                  san Pietro e le fortificazioni della città di Carloforte è
                  opera dell’ingegnere piemontese  Augusto La Vallée. Essa
                  venne realizzata nell’aprile del 1738, a soli due mesi, cioè,
                  dallo sbarco sull’isola dei primi coloni provenienti da
                  Tabarca, allo scopo di  facilitare le operazioni necessarie
                  allo stabilimento dei nuovi colonizzatori di Carloforte. 
                  
                  Suscita
                  interesse l’indicazione, lungo le coste, dei “luoghi deve le galeote ponno sbarcare” (segnati con il numeri 1, mentre con
                  il 2 sono indicati i terreni da coltivare).
                  
                   In particolare,
                  furono individuati, in senso orario,  i siti a Nord della
                  “Ponta del Stagno” (Punta Nera), quelli presso la “Ponta del Sparaglione” (Punta delle Colonne), nelle cale oggi note con i
                  nomi di Guidi e Bobba, nonchè quelli dello “Spalmatore” e del
                  punto denominato “Sanguinarie” oltre la “Grotta dei Bovi
                  Marini”. 
                  Ne sono poi
                  indicati  numerosi altri, come l’ampia cala dello “Spalmatore”
                  (corrispondente all’attuale), tra l’omonima punta e la “Ponta
                  dello Speron” (Punta dei Cannoni), quindi “Capo San Marco”
                  (Capo Rosso), “Calanca Fighiera” (Capo Sandalo), il punto
                  denominato “Scoglio” (presumibilmente l’isola di Stea), “Capo
                  Negro” e “Punta Rosa”, tra Punta delle Oche e Punta Regolina. 
                    
                  Numerose
                  
                  carte nautiche relative all’Isola di San Pietro, risalenti ai
                  secoli scorsi, sono conservate in diverse biblioteche e musei
                  europei. Di particolare importanza, a tale proposito, è il
                  lavoro svolto da  William Henry Smyth, ufficiale della
                  marina inglese. Egli, nel 1823, su incarico dell’Ammiragliato,
                  approdò in Sardegna per il rilievo topografico delle sue
                  coste. Il suo soggiorno,  durato più di un anno, suscitò in lui
                  l’interesse per la storia economica e sociale dell’isola.
                  
                   Il
                  resoconto dettagliato del suo viaggio costituisce lo
                  “Sketch
                  of the present state of the Island of Sardinia”, pubblicato a
                  Londra nel 1828, che rappresenta la prima opera a carattere
                  monografico in lingua inglese sulla Sardegna, terra
                  considerata a quel tempo “difficilmente conosciuta meglio del Borneo e del Madagascar”. 
                  Il passaggio
                  dello  Smiyth a Carloforte è testimoniato da un manoscritto di
                  ventuno pagine ad opera del carlofortino
                   Antonio Porcile,
                  datato 1824 e conservato presso l’Archivio di Stato di
                  Cagliari. 
                  
                  Sulla prima
                  pagina
                  è
                  possibile leggere
                  la
                  seguente annotazione:
                  “This manuscript was composed by member of the Porcile family
                  for Captain  
                  W M Smyth R.N., and presented to him at S.
                  Pietro
                  of Sardinia in 1823. It's contents one repressed to in the
                  history of Sardinia, published recently by Captain Smyth and
                  who presented this manuscript to me”.
                  Firmato
                  S. Lee Doctor Commons, August 1828. 
                    
                    
                    
                  
                  
                  Fig. 2 – “Carta delle due Isole San Pietro e Sant’Antioco con parte
                  della Sardegna – levata l’anno 1792 dall’abate Lirelli, Geografo
                  di Sua Maestà e dell’Accademia Reale delle Scienze”. 
                   
                   
                  
                   
                  
                  
                  Fig. 3 – Copia dimostrativa della seconda carta 
                        
                  La mancanza
                  di una corretta rilevazione topografica della Sardegna,
                  lamentata più volte dai tecnici e dai funzionari operanti
                  nell’isola, ma soprattutto la paura delle
                   mire
                  espansionistiche della Francia (contro la quale occorreva
                  predisporre piani di difesa dettagliati su basi cartografiche
                  precise) spinse i  Savoia ad inviare in Sardegna per i
                  necessari rilievi l’abate Salvatore Lirelli, geografo del Re.
                  Ma la sua permanenza sull’Isola fu breve ed infruttuosa ed il
                  
                  solo risultato fu la carta qui riprodotta, dopo un precipitoso
                  rientro in terraferma suggerito da “tante miserie, strapazzi,
                  insulti (evidentemente infertigli) da questi Cannibali
                  Sardi... senza alcun danno”. 
                  Le carte
                  riprodotte nelle figure 1, 2 e 3 sono conservate presso la
                  Biblioteca Universitaria di Cagliari. 
                    
                    
                    
                  
                  
                  
                  Fig. 4 – Ayrouard, pilote Real des Galères du Roy – “Atlas du
                  pilot”, Plan de la rade des Isles de St. Pierre et du Golfe de
                  Palme (1732/1746). 
                  
                    
                  
                  
                  
                  Fig. 5 – Carte de l’Isle de St. Pierre au sud-Ouest de l’Isle
                  de Sardaigne (cm. 63x58). 
                  
                    
                  
                  
                  
                  Fig. 6 – Plan de l’Isle de St. Pierre en Sardaigne S.M.S. 1776
                  (cm. 20x51). 
                    
                  Le tre
                  carte, conservate presso la Bibliotèque Nationale de France,
                  risalgono al XVIII secolo e testimoniano l’interesse
                  strategico rivestito dalla Sardegna per la sua posizione nel
                  Mediterraneo.
                  
                   
                  A lungo
                  
                  Francia ed Inghilterra si contesero il controllo dell’Isola, e
                  nel 1793 le mire di conquista Francesi si concretizzarono nel
                  fallito attacco navale portato alla città di Cagliari. Nel
                  maggio dello stesso anno, l’Isola di San Pietro era stata
                  
                  occupata dalle truppe francesi per alcuni mesi e ribattezzata
                  dagli invasori “Isola della Libertà”. 
                    
                  Un altro
                  prezioso documento che rivela l’importanza dal punto di vista
                  geografico dell’isola di San Pietro è poi rappresentato dal
                  
                  portolano del Mare Mediterraneo redatto nel 1703 dal
                  navigatore Sebastiano Gorgoglione Genovese. L‘Isola è presa
                  come riferimento per le rotte del grande cabotaggio che dalla
                  Sardegna si dipartivano verso i quadranti meridionale ed
                  occidentale del bacino del Mediterraneo. Il portolano riporta
                  l’indicazione delle rotte da seguire rispetto ai
                   venti
                  prevalenti, nonché  le distanze in miglia tra l’Isola e gli
                  scali commerciali più importanti della Spagna e delle coste
                  nordafricane. 
                  Il Canale di
                  San Pietro, infine, era segnato come  l’approdo migliore della
                  costa occidentale sarda per ripararsi dai venti provenienti
                  dai quadranti settentrionale ed occidentale. 
                    
                    
                    
                  
                  
                  
                  Fig. 7 – Carta topografica dell'isola di S.Pietro e piazza di
                  Carloforte (1819) di Efisio Icardi Pastour 
                    
                  In quel
                  periodo il Pastour (sottotenente del Regio Esercito all'epoca
                  dell'esilio della Casa Sabauda in Sardegna) fu inviato
                  a Carloforte a seguito dell'incursione barbaresca del
                  1798, sulla quale pubblicò una interessante e dettagliata
                   
                  relazione datata 6 novembre 1798. Nel 1806 realizzò una
                  bella planimetria della Regia Piazza di Carloforte e la Carta
                  topografica dell'isola di San Pietro. 
                     
                    
                         
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