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Gente di caruggi  -  Zemmua

(Titino Farris)

 

 

 

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Un altro dei buoni figli. Nome di battesimo, Titin. Ma questo diminutivo di Battista a Carloforte è molto comune. Il nostro amico era noto, e amico di tutti, come Zemmua.

Anche lui sempre col sorriso: immaturità o semplicità? O tutt’e due?

 

Assiduo cliente del cinema, non ammetteva distinzione tra sentimento personale e ruolo dell’attore.  Perciò odiava a morte Antony Quinn perché impersonava Barabba. Il pur bravo attore, anche in panni diversi, per Zemmua era sempre Barabba.

 

Il nostro Titin aveva pure una fede politica ben radicata: votava DC. Il simbolo, lo scudo crociato, nell’ironico collettivo era definito u buài, per via della forma, che richiama lo strumento artigiano.

 

Nel periodo elettorale, Zemmua non aveva bisogno di propaganda: Titin, a chi devi votare? Au buài. Ogni tentativo di corruzione rimbalzava nella sua unica risposta: Au buài.

 

U Zemmua aveva una passione: le bandiere. Ne faceva collezione, di ogni forma e colore. Molte se le procurava a bordo dei traghetti, in cui era navigante onorario; perché l’unica trasferta che poteva concedersi era la traversata Carloforte-Portovesme e viceversa, gentilmente concessa.

 

In campagna, nel periodo della vendemmia, Titin, ogni giorno, compiva il rito dell’alzabandiera su un pennone improvvisato. Naturalmente, la bandiera era lo scudo-crociato.

 

Un giorno i familiari pensarono di fargli uno scherzo: mentre il nostro amico era distratto, uno ammainò la bandiera DC e issò un drappo rosso (simbolo del comunismo). Mai l’avesse fatto. Zemmua, come un toro infuriato, si lanciò a gambe e strappò il drappo; e i familiari scomparvero ûn pe’ cantu, per sfuggire all’ardore dell’improvvisato difensore della patria.

 

 

Quando Titin morì, moltissime persone parteciparono ai funerali, segno che egli era un amico comune. La società Tirrenia ha pubblicato un manifesto di cordoglio: “Lo Stato Maggiore, gli equipaggi dei traghetti e i dirigenti della Tirrenia partecipano vivamente al dolore della famiglia per la scomparsa del caro Zemmua”. Proprio come si suole fare per un componente della Compagnia.

 

In verità Zemmua era un amico per tutti.

 

 

 

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Testi estratti da "GENTE DI CARRUGGI" e da "GENTE DI CARUGGI 2" entrambi di Daniele Agus

Alcune immagini sono prelevate da "CARLOFORTE, ISOLA DI SAN PIETRO" di Antonio Torchia

 

 

 

 

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