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Gente di caruggi -
Patechetta
(Agostino Pomata)
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Il
vocabolo è di chiara discendenza francese:
pasteque. In
italiano,
anguria (cocomero, per i romani); in
tabarkino,
pateca. Il diminutivo,
Patechetta è
il simpatico appellativo della famiglia Pomata. I componenti
sono variamente ramificati; ma il titolo della dinastia è
rimasto appiccicato particolarmente a Pino.
Tutto ei provò
–
dice Manzoni di Napoleone. Anche Patechetta ha provato tutto.
Inizialmente gestiva la macelleria ereditata dal padre. Poi ha
pensato: i buoi si muovono e possono incornare; e ogni giorno
bisogna dargli da mangiare. Invece i sacchi di cemento,
e
ciappelette e i tubi in PVC stanno buoni e
non chiedono pane.
Quasi quasi lascio gli animali e mi tuffo nel mare del
calcestruzzo.
E così il canale saluta un nuovo punto
commerciale: dau Patechetta.
Pino continua a partire dal
mattino presto, alla guida di un camion acquistato al mercato
dell’usato, per rifornirsi di materiale. Va e viene senza
soluzione di continuità. Non ha tempo neppure per farsi la
barba; e si rade, ogni tanto nel traghetto, a secco: la lama gilette è una raspa che stride sulle guance scarne. Ma lui
tutto sopporta, con storicità. È tranquillo, perché nel punto
vendita c’è il figlio, Agostino, che
u l’à i diòi.
Infatti il
ragazzo è cresciuto con un sogno nel cassetto: vorrebbe
rendersi autonomo. Soprattutto adesso che ha trent’anni; e il
padre è redivivo da un brutto incidente. Se qui non c’è posto
per le fantasie giovanili, il mondo è grande. Un amico, che
lavora in Inghilterra gli sussurra che, all’aeroporto di
Londra, cercano disperatamente un impiegato. Unico requisito:
patente di guida.
La fortuna – pensa Agostino –
investe solo una volta. Se mi scanso non mi investe più.
E parte per
Londra. In breve raggiunge il grado di coordinatore dei
carrelli per i bagagli, nel principale scalo aereo del regno
Unito. Tutto quello che guadagna ci va per vivere. Ma vive.
Tre mesi più
tardi (marzo 2001), da Los Angeles la notizia choc:
Carlofortino terrorizza Sharon Stone,
ma voleva soltanto
sposarla. E la stampa nostrana:
Patechetta pazzo? No,
innamorato di Sharon…
Il fatto
(strano che sia sfuggito a Enzo Biagi) è sulla prima pagina di
tutti i giornali nazionale e in tivù. Le circostanze sono
piene di ombre. Andiamo con la luce dei fatti.
Un amico
(non quello di prima, un altro) dice ad Agostino che in
America può trovare un lavoro migliore, soprattutto più
redditizio. Con le poche sterline che ha guadagnato (e col
poco inglese che ha imparato), Patechetta si imbarca su un
Boeing e sorvola l’atlantico: destinazione California.
Los Angeles.
Sogno di tanti; paradiso di pochi fortunati. Digerito lo choc
del primo impatto, Agostino si dirige verso la periferia: qui
è più facile trovare un lavoro nei tanti bellissimi giardini.
Questa villa va bene.
Arriva una
macchina fuori serie. Scende una biondina (anche lei fuori
serie!). È Sharon Stone. Patechetta fa per avvicinarsi a
chiederle qualcosa. Un gorilla lo acciuffa
p’au cuppûssu e
lo strattona. Patechetta si difende come può. Arriva la
macchina dello sceriffo e accompagna l’intruso in
commissariato.
Si è detto e
scritto che Patechetta era follemente innamorato della star,
protagonista di Basic Instinct; ed era venuto appositamente
dalla Sardegna per sposarla. Ma vi pare che il nostro eroe
poteva essere tanto ingenuo?
Sì, è stato
rinchiuso, qualche giorno, nell’ospedale psichiatrico. Non per
fargli passare la sbornia shaoriana; ma poiché aveva mollato
un pugno in faccia alla guardia del corpo della diva. La quale
(guardia) gli ha messo le mani addosso per allontanarlo dalla
villa.
Lui si è ribellato. E l’altro ha chiamato la polizia.
Il fatto che il tipo parlasse un inglese approssimativo, ha
fatto il resto.
Se avete in
mente di andare a Los Angeles, ricordate: in California,
dovete stare a 300 metri di distanza dalle ville dei vip, se
non volete essere sospettati di stalking (pedinamento con
molestie). Questa parola non era ancora entrata nel piccolo
vocabolario inglese di Agostino. Da qui sono cominciati i
guai. Ma, in fondo, è stato solo un equivoco (brutto, ma
simpatico).
Ma cosa si
crede, quella lì?
“Con tutte le ragazze che ho
conosciuto a
Carloforte, in Sardegna, a Londra, vi pare
che mi innamoro
proprio di Sharon Stone? Sarà una bellissima donna, forse; ma
io avrei cercato
una ragazza, non un’anziana”.
Questo è il
fatto verissimo, raccontato dall’interessato.
E ci ha creduto
anche il Commissario della Corte Suprema di Los Angeles,
Victor Reichman, che ha rispedito a casa Agostino. Di più: la
star ha riconosciuto le buone intenzioni dell’improvvisato
latin lover; e gli ha chiesto scusa.
Però, siamo
sinceri: non a tutti è dato di passare all’onore dei mass
media, accanto a Sharon Stone (con le gambe all’aria).
Patechetta ce l’ha fatta.
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